Aderenza alla terapia

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Il termine “aderenza” indica quanto il comportamento del paziente corrisponda a quanto prescritto dal medico. Una terapia non può essere efficace se non viene assunta nella modalità corrette: l’aderenza del paziente alle indicazioni del medico è dunque un fattore fondamentale per il successo di qualsiasi trattamento, inclusi quelli per la Malattia di Crohn.

Aderenza e Malattia di Crohn

Come tutte le malattie croniche, anche la Malattia di Crohn può richiedere terapie costanti e protratte nel tempo che possono ovviamente “stancare” il paziente. Oltretutto, nelle fasi in cui la malattia è silente, si può essere indotti ad “abbassare la guardia”, a distogliere la propria attenzione sia dai farmaci che dalle “regole” comportamentali (stile di vita, diete, ecc.) che invece proteggono dalla riattivazione della patologia.

È tuttavia importante mantenersi aderenti alle indicazioni del medico, anche se ciò può risultare difficile. La scarsa aderenza può infatti agevolare le recidive e renderle più frequenti, può influire negativamente sul decorso della malattia, ma può anche rendere necessario un maggior numero di ospedalizzazioni. Le ragioni di una mancata aderenza negli adolescenti possono essere varie: distrazione, mancanza di tempo, lontananza da casa o dal centro ospedaliero in cui effettuare il trattamento.

L’educazione ad una corretta assunzione delle terapie è fondamentale anche in vista della fase di transizione (ovvero il passaggio dal medico pediatra al gastroenterologo per l’adulto), fase caratterizzata da una maggiore autonomia nella gestione della patologia da parte del ragazzo.   primo piano di giovane donna sorridente

Agevolare l’aderenza

Le strategie che potrebbero migliorare l’aderenza al trattamento si basano su: INTERVENTI EDUCATIVI che hanno lo scopo di:

  • migliorare la conoscenza dei pazienti sulle malattie infiammatorie croniche intestinali e sui loro sintomi;
  • migliorare la conoscenza sui meccanismi d’azione dei regimi terapici e sui benefici che comporta l’aderenza a questi
  • informarli sulle conseguenze della mancata aderenza e sui potenziali effetti collaterali del trattamento.

INTERVENTI COMPORTAMENTALI: hanno l’obiettivo di favorire l’assunzione dei farmaci prescritti e quindi rafforzare l’aderenza attraverso un regime farmacologico più semplice, attraverso l’utilizzo di sistemi di promemoria visivi o uditivi ed organizzativi e attraverso ricompensa (soprattutto per i più piccoli) per aver assunto i farmaci come da prescrizione. Per abbattere le barriere all’aderenza è importante il dialogo e la comprensione tra genitori e ragazzi per cercare di adottare diverse modalità di intervento a seconda delle cause. Per esempio se una delle barriere risulta essere la “dimenticanza” potrebbe essere utile cercare di individuare i fattori di questa barriera, come semplicemente una mancanza di tempo. Cercare quindi di integrare l’adozione delle terapie nella routine del ragazzo potrebbe essere d’aiuto. Diversi studi confermano come un approccio basato sull’individuazione delle barriere all’aderenza, la definizione di piani d’azione e obiettivi condivisi con le famiglie e un sistema di “ricompense” per il raggiungimento degli obiettivi siano efficaci per favorire l’adesione del ragazzo alle terapie.  

Bibliografia

Magalhaes J., De Castro F.D., Carvaho P.B., Leite S., Moeira  M.J., Cotter J. “Treatment of Inflammatory Bowel Disease: Is your Patient at Risk of Non-Adherence?”.Actamédicaportuguesa2014; 27(5): 576-580. Spekhorst L.M. Hummel T.Z., Benninga M.A. van RheenenP.F.andKindermann A. “Adherence to Oral Maintenance Treatment in Adolescents With Inflammatory Bowel Disease”. Journal of Pediatric Gastroenterology and Nutrition 2016; 62(2): 264-70.

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